AIDA, per gli amanti del bel canto, richiama ben altre atmosfere che non una coda nel traffico cittadino o in autostrada, ma per gli scienziati del MIT, è l’acronimo di Affective Intelligent Driving Agent, un robot progettato per aiutarci nel traffico, dandoci consigli sul comportamento al volante.
Il robot assistente di guida AIDA, posizionato sul cruscotto dell’auto e collegato ad un sistema di navigazione, analizza i percorsi compiuti frequentemente, come ad esempio quello da casa all’ufficio e viceversa, nonchè le condizioni ambientali e meteorologiche, le caratteristiche del territorio e la presenza di attività commerciali, alberghi etc. sul percorso.
Analizzando i dati provenienti dall’automobile, riesce ad apprendere le caratteristiche del nostro stile di guida, ed osservando le espressioni facciali del guidatore in collegamento con la sua maniera di guidare, può rilevare se siamo ansiosi o rilassati. AIDA comunica con il guidatore con un sorriso, un occhiolino o un’espressione spaventata, per informarlo che tutto va bene o che magari sarebbe il caso di rallentare un po’.
Mettendo insieme la conoscenza del territorio che deriva dal sistema di navigazione, e l’analisi del comportamento di chi siede al volante, AIDA imparerà a conoscere il vostro stile di guida, la posizione della vostra casa, del vostro ufficio e delle vostre destinazioni abituali, ad esempio dandovi indicazioni per raggiungere il vostro supermercato preferito senza rimanere imbottigliati nel traffico.
Inoltre, analizzando la “pesantezza” del nostro piede, può consigliarci di guidare in maniera meno aggressiva, risparmiando energia, avvisarci quando la benzina sta per finire o quando l’auto ha bisogno di un controllo.
In breve, AIDA ci aiuta a far sì che il tragitto da casa all’ufficio non sia l’inizio di una giornata stressante, e che il ritorno verso casa sia l’inizio del nostro meritato riposo. E poi, con quel sorriso così dolce, come si fa a non amarlo?