Come sappiamo, tra i luoghi che hanno bisogno di un sistema di videosorveglianza, gli aeroporti sono certamente in cima alla classifica, sia per numero di telecamere da installare che per complessità dei sistemi richiesti, che devono essere in grado di coprire aree estese, garantendo la possibilità di un intervento immediato in caso di necessità o pericolo.
E tra i grandi aeroporti, sono quelli americani ad avere maggiori necessità in questo senso. Recentemente l’aeroporto di Denver, in Colorado, che si piazza al decimo posto nella classifica mondiale per numero di passeggeri, avendo la necessità di aggiornare il proprio vecchio sistema analogico di TV a circuito chiuso, si è rivolta alla Genetec, azienda specializzata nel settore, per la protezione dei 137 chilometri quadrati che costituiscono l’area aeroportuale tramite il sistema Omnicast.
Il sistema attualmente installato è composto da 1200 telecamere e 18 servers, e si prevede di raddoppiare tali cifre nell’arco dei prossimi 18 mesi, utilizzando Omnicast per monitorare le zone di controllo di sicurezza, le porte di imbarco ed anche clienti esterni quali compagnie aeree, parcheggi aeroportuali, uffici della polizia e dei vigiili del fuoco operanti nell’aeroporto.
Con l’avvento di Omnicast, l’obiettivo è quello di unificare i sistemi di sorveglianza utilizzati dai vari enti che operano nell’aeroporto, fornendo una comunicazione integrata che faciliti lo scambio di informazioni in caso di necessità, nonché l’intercambiabilità del personale. Inoltre, sarà possibile ridurre lo spazio necessario per l’archiviazione di un tale volume di dati video, creando un archivio centralizzato integrato ed accessibile a tutti coloro che operano nell’aeroporto.