L’industria russa Kronstadt, un ramo del colosso moscovita Oboronprom operante nel settore aerospaziale e difesa, ha sviluppato un nuovo aereo radiocomandato senza pilota (UAV, Unmanned Aerial Vehicle) per uso militare.
Il Dozor-3, detto anche Dozor-600, è un aereo in miniatura del peso di 600 kg, che può trasportare fino a 100 kg di armi, apparecchiature tecniche per ricognizione o materiale militare in generale.
Il Dozor-3 può anche essere equipaggiato con telecamere (sia normali che a raggi infrarossi per la visione notturna) ed apparecchi fotografici per effettuare operazioni di ricognizione aerea. L’esercito russo ha deciso di dotarsi di aerei senza pilota per effettuare questo tipo di ricognizioni e riprese dall’alto, in seguito al conflitto con la Georgia per il controllo dell’Ossezia del Sud nell’estate 2008, quando l’efficienza delle operazioni militari (comunque vincenti grazie alla schiacciante superiorità numerica) è stata comunque drasticamente rallentata a causa della mancanza di informazioni attendibili a livello di spionaggio.
Pertanto, l’esercito dovrebbe ordinare nel prossimo futuro almeno 100 UAV e 10 sistemi di guida da terra allo scopo di affiancare l’analogo sistema Tipchak, il cui impiego nel teatro di guerra georgiano non ha fornito i risultati sperati.
Mentre il Tipchak viene lanciato tramite una catapulta pneumatica ed ha una autonomia operativa di circa 3 ore, il Dozor-3 può decollare come un normale aereo, usando brevi piste o radure, con una autonomia di circa 6 ore, pertanto ha un raggio d’azione doppio rispetto ai 40 chilometri del Tipchak.
Inoltre, il governo russo ha recentemente acquistato da un’azienda israeliana altri 12 aerei di tipo UAV, con una commessa il cui valore totale supera i 50 milioni di dollari.