La ricerca di sempre maggiore accuratezza nella cattura e riproduzione del suono ha raggiunto un nuovo apice. I microfoni tradizionali contengono al loro interno dei diaframmi, le cui caratteristiche possono influenzare sia la sensibilità del microfono che la resa sonora.
Lo scienziato americano David Schwartz, inventore del formato MP3, ha presentato un nuovo microfono che elimina le interferenze meccaniche delle parti interne del microfono, semplicemente… eliminando le parti meccaniche stesse, e sostituendole con una colonna di fumo ed un raggio laser.
Il raggio laser misura le deviazioni che il suono causa nella colonna di fumo, restituendo pertanto un suono ad altissima fedeltà.
Poiché il fumo è praticamente senza peso, tali deviazioni sono rispondenti in maniera quasi esatta al formato dell’onda sonora catturata dal microfono, che pertanto restituirà un suono praticamente identico a quello emesso dalla fonte sonora.
Inoltre, l’eliminazione di parti meccaniche aumenta in ugual misura anche la sensibilità del microfono, consentendogli di catturare ogni piccola sfumatura, ed ogni piccolo sussurro. Questo rende il microfono a fumo e laser un accessorio potenzialmente rivoluzionario anche nel campo della sorveglianza audiio a distanza, ove ogni piccola sfumatura sonora può rivelarsi vitale.
Sempre nel campo della sorveglianza veniva usato il primo microfono a raggi infrarossi, sviluppato nel 1947, che rilevava le vibrazioni del vetro di una finestra causate dalle onde sonore. Tale principio è usato dai moderni microfoni laser, che possono rilevare suoni attraverso una finestra fino ad una distanza di 1500 metri.
Ovviamente, il microfono si trova ancora nella fase di ricerca ed è soltanto un prototipo, ma potete apprezzarne le caratteristiche in una dimostrazione condotta dal suo inventore, nei video qui in basso.