Da bambini, in campagna, tutti abbiamo giocato con i lombrichi, divertendoci a vedere come tentare di ucciderli tagliandoli in due non avesse alcun successo, anzi finiva per creare due lombrichi separati. Apparentemente, i ricercatori militari israeliani sembrano essersi ispirati proprio ai lombrichi per creare il loro serpente robot.
Infatti, se si tenta di neutralizzarlo, sparandogli o lanciandogli una granata, ognuno dei segmenti che lo compone verrà reso indipendente e potrà continuare a muoversi e svolgere il suo lavoro, proprio come una sorta di lombrico ad alta tecnologia e resistenza.
Ognuno dei piccoli robot è dotato di un processore che funge da “cervello“, una serie di sensori, un motore e delle batterie per l’alimentazione. Finché i vari segmenti sono raggruppati insieme, il robot può essere usato ad esempio per arrampicarsi su alberi o muri, ispezionare tubature, tunnel sotterranei (come ad esempio quelli usati per far arrivare armamenti nella Striscia di Gaza), o comunque per compiere missioni in luoghi difficili da raggiungere con i tradizionali sistemi di sorveglianza video.
Ognuno dei moduli che lo compongono può essere configurato e programmato per compiere missioni diverse, ad esempio installare una microspia, raccogliere immagini o anche lasciare una bomba. Nel momento in cui il serpente dovesse esser attaccato, un’eventuale esplosione avrebbe come conseguenza il distacco di ognuno dei singoli moduli, che porterebbero a termine le missioni per cui sono stati individualmente programmati.
La versione standard del serpente robot pesa circa 6 chilogrammi, ma il peso e la lunghezza possono essere aumentati o diminuiti semplicemente aggiungendo o togliendo i segmenti, a seconda della missione che si vuole compiere.
Attualmente, è stato presentato alla Israeli Conference on Robotics, ma è ancora nella fase di test, e non appena sarà perfezionato, ne inizierà la produzione di massa per essere usato dalle Forze Armate israeliane.