Per i soldati americani di stanza in Afghanistan, la minaccia numero uno è costituita dalle bombe artigianali o IED (Improvised Explosive Devices) nascoste sul ciglio della strada o sottoterra, pronte a mietere vittime. Per contrastare tale minaccia, il laboratorio di ricerca Sandia ha creato un nuovo sistema di difesa, in grado di neutralizzare le bombe artigianali grazie all’acqua.
Questo sistema è in grado di produrre una sorta di “lama” d’acqua, sparata ad alta potenza e precisione sull’apparato esplosivo, ed in grado di penetrare all’interno di un rivestimento di acciaio, distruggendone il contenuto. Si tratta di un piccolo serbatoio, che oltre all’acqua contiene un materiale esplosivo, in grado di generare un’onda d’urto nell’acqua contenuta all’interno del serbatoio stesso.
Utilizzando esplosivi particolari, i ricercatori sono stati in grado di produrre un’esplosione limitata, indirizzata in una specifica direzione, ossia verso l’uscita del serbatoio. A questo punto l’acqua viene incanalata verso un’apertura, al di fuori della quale viene pertanto “sparata” ad alta velocità, e quando raggiunge il suo obiettivo, il getto d’acqua lo distrugge e neutralizza. In pratica, secondo le parole di uno dei ricercatori, è come usare un coltello, ma molto più affilato e molto più potente.
Il sistema è stato sviluppato in collaborazione con il Pentagono, che ha messo a disposizione l’esperienza acquisita sul campo dai soldati impegnati nelle operazioni di disinnesco di bombe artigianali. Grazie ai loro consigli, è stato possibile giungere ad un risultato soddisfacente.
I dispositivi di disinnesco, prodotti dalla TEAM Technologies di Albuquerque, sono pronti per essere inviati al fronte, e potranno in futuro essere usati anche al di fuori del campo militare, ad esempio negli aeroporti, per operazioni antiterrorismo o per penetrare all’interno di edifici dove siano asserragliati dei criminali, facendone saltare le porte.