Le telecamere da sorveglianza, ormai visibili praticamente ad ogni angolo di strada, usano degli obiettivi ad “occhio di pesce” per coprire un angolo più ampio possibile. Fatalmente però, le lenti fish-eye finiscono per distorcere l’immagine, specialmente verso l’esterno, offrendo una panoramica ampia ma sfocata o non proporzionata.
Per ovviare a questo problema, il Dipartimento di Sicurezza Interna (DHS) degli USA sta sviluppando un sistema di sorveglianza video che fornisce immagini di grande chiarezza ad altissima risoluzione, senza perdita di dettagli.
Tale risultato viene ottenuto mediante l’uso di una serie di telecamere di sorveglianza esterne, montate su una sorta di cupola, che riprendono lo stesso ambiente da diverse angolazioni, fornendo una immagine a 360 gradi. I filmati registrati dagli occhi delle varie telecamere vengono poi “cuciti” insieme da un software che gestisce la sovrapposizione dei vari punti di vista, eliminando i doppioni per creare una unica immagine a 360 gradi.
Inoltre, ogni singola telecamera è in grado di effettuare uno zoom per meglio evidenziare una determinata zona, senza perdere il contatto visivo con il resto dell’ambiente sotto osservazione, ed il tutto mantenendo la chiarezza di dettaglio garantita da una risoluzione di circa 100 megapixel.
Inoltre, è possibile definire una “zona di esclusione”, quale ad esempio la cassaforte di una banca: non appena un intruso entra in quella zona, l’allarme scatta immediatamente.
Il cuore del sistema è un software in grado di cucire insieme le immagini, un po’ come si può fare per le fotografie, con la differenza che qui si tratta di immagini in movimento e il lavoro di sovrapposizione avviene in tempo reale, nell’istante in cui tale immagine viene ripresa, in modo da garantire una copertura completa di tutta l’area ed una capacità di osservazione di qualsiasi situazione si possa verificare.