L’agenzia della Difesa americana DARPA (Defense Advanced Research Projects Agency), che si occupa di effettuare ricerche su apparecchiature ad alto contenuto tecnologico da impiegare poi in zone di guerra per dare un vantaggio alle proprie truppe, ha lanciato un bando per un’applicazione chiamata Mind’s Eye.
Il nome, vagamente orwelliano, identifica un progetto mirato alla realizzazione di telecamere intelligenti, o per meglio dire, telecamere dotate di intelligenza visiva.
Grazie ad un software appositamente progettato, questi sistemi video dovranno essere in grado di riconoscere gli oggetti intorno a sé, e di riconoscerne la finalità d’uso e le possibilità di interazione tra i vari oggetti presenti sulla scena.
Grazie a questo tipo di intelligenza, l’obiettivo finale del progetto è quello di ottenere telecamere che possano quindi essere in grado di fornire informazioni in maniera autonoma su quello che vedono, senza limitarsi a riprendere l’immagine in maniera passiva, ma “entrando” nel luogo ripreso e dando pertanto la possibilità a chi visualizza tali immagini di identificare eventuali situazioni di pericolo.
Una telecamera dotata di questo tipo di intelligenza artificiale potrebbe essere usata, ad esempio, per la sorveglianza video perimetrale di obiettivi sensibili quali banche od ambasciate, riuscendo ad analizzare eventuali cambiamenti nell’ambiente circostante e determinando se questi cambiamenti possano essere o meno fonte di pericolo.
In alternativa, possono essere montate a bordo di UGV (Unmanned Ground Vehicles) usati per la ricognizione di aree a rischio in zone di guerriglia urbana.
Grazie a questo sistema, si spera di diminuire il rischio per il personale militare, riuscendo ad ottenere una capacità di analisi che l’occhio di un soldato umano, magari affaticato da lunghe ore di operazioni, potrebbe non essere in grado di raggiungere.