Certe situazioni si possono risolvere con grande facilità se si hanno delle registrazioni vocali di qualità, realizzate attraverso un microfono ad alta definizione. I microregistratori servono esattamente a questo genere di scopo, permettendo ad un operatore di ottenere registrazioni vocali in maniera discreta senza venir notati dalle altre persone, non sacrificando in alcun modo la qualità.
Quella dei microregistratori è una nicchia molto interessante, dove le migliori tecnologie sono impiegate per mettere insieme i microfoni più efficienti in quantitativi ridotti di spazio.
L’obbiettivo finale rimane sempre quello, il medesimo delle microspie ambientali: riuscire ad offrire registrazioni vocali ad altissima qualità, permettendo all’operatore di discernere le parole.
Nonostante un compito così semplice è impossibile negare quanto l’offerta sia variegata: in commercio esistono decine e decine di microregistratori, ognuno con le sue caratteristiche e con le sue particolarità. Per cercare di guidare gli utenti nell’acquisto abbiamo deciso di realizzare questo articolo informativo, andando a rispondere a tutte le domande più importanti sul tema.
Come funzionano i microregistratori?
Il funzionamento di un microregistratore è piuttosto semplice da spiegare, specie perché assomiglia in tutto e per tutto al funzionamento di un normalissimo registratore di dimensioni normali.
Il registratore non è altro che un dispositivo elettronico che utilizza un microfono per catturare dell’audio, conservandolo e/o trasmettendolo.
Le tracce audio che vengono ottenute da un microregistratore vengono conservate all’interno della memoria di archiviazione; quest’ultima può risultare espandibile in base al modello di prodotto acquistato.
I microregistratori più avanzati possono anche trasmettere ciò che il microfono ha ottenuto attraverso un sistema di trasmissione; poiché i registratori tendono a registrare audio in alta qualità il sistema di trasmissione prediletto è la rete wireless ma non mancano prodotti in grado di sfruttare la rete 3G o 4G.
Cosa bisogna sapere su un micro registratore wireless
I migliori microregistratori spia presenti sul mercato sfruttano chip con supporto WiFi dual band sia per le reti a 2.4 che quelle a 5 GhZ.
Questo genere di micro registratore solitamente è dotato anche di un sistema di crittografia interno, per diminuire l’efficacia di un’eventuale intercettazione.
Il sistema di crittografia integrato, nel migliore dei casi, utilizza un algoritmo AES a 256 bit ovvero lo stesso livello di qualità sfruttato da agenzie governative e militari di tutto il mondo.
La registrazione audio ottenuta viene criptata attraverso l’utilizzo del sopracitato algoritmo che rende i dati illeggibili senza la corrispondente chiave di decrittazione; così facendo si rende impossibile a chiunque non sia l’operatore di accedere al contenuto del registratore.
L’invio tramite rete wireless viene effettuato sfruttando un canale di comunicazione FTP crittografato attraverso l’utilizzo del protocollo di comunicazione SSL.
La scelta di questo protocollo permette all’operatore di poter ascoltare in tempo reale la registrazione, complice anche una velocità massima di upload di decine di megabit al secondo.
Quanto dura la batteria di un micro registratore?
Parametro di fondamentale importanza per chiunque voglia scegliere un micro registratore per i propri scopi è la durata della batteria.
Poiché i microregistratori sono strumenti che vanno posizionati e poi lasciati stare per, potenzialmente, giorni è importante utilizzare un dispositivo in grado di resistere lontano dalla corrente elettrica per decine di ore. Fortunatamente gli avanzamenti tecnologici hanno permesso, alle aziende che producono i microregistratori, di integrare all’interno dei dispositivi batterie sempre più potenti, senza andare a aumentare di molto le dimensioni finali del prodotto.
In questa maniera non si va a penalizzare la capacità dell’operatore di occultare il registratore lasciando sulla decina di ore la durata delle batterie in caso di utilizzo continuo.
Cosa sono le modalità di attivazione dei micro registratori?
Un artificio utilizzato dai produttori per aumentare la durata della batteria dei propri registratori è rappresentato dalle modalità di attivazione.
Il consumo di energia elettrica da parte del micro registratore varia in base a ciò che questo sta facendo e in stand-by i consumi sono ridotti al minimo possibile.
Per questo motivo un buon micro registratore deve essere in grado di attivare tutti i suoi sistemi (ovvero microfono ed eventuale sistema di trasmissione) soltanto quando c’è effettivamente qualcosa da registrare.
Per fare ciò i circuiti più usati sono 2: il VAS ed il MOV.
- Voice Activation System: Il circuito VAS attiva il microfono ed il sistema di trasmissione del micro registratore se vengono captati suoni con un numero di decibel superiore ad una determinata soglia (determinata dall’utente).
- Movement: Il circuito MOV, invece, attiva il micro registratore se vengono captate vibrazioni o movimenti.
Entrambi i sistemi riescono a migliorare la durata della batteria dei microregistratori in maniera rilevante; in condizioni ottimali i migliori microregistratori sul mercato possono funzionare in standby per olter un mese di fila con una singola carica.
Dove nascondere un micro registratore?
Il nome non inganna: i micro registratori possono essere davvero piccoli e sono piuttosto semplici da nascondere.
Un buon micro registratore di piccole dimensioni (alcuni modelli hanno dimensioni paragonabili a monete da 1 euro) si può nascondere praticamente dovunque: cucitura della giacca, cavità di una scarpa, pertugio di una stanza e chi più ne ha più ne metta; in questo caso la fantasia e lo studio del contesto possono fare miracoli
Un buon modo per nascondere un micro registratore (magari dotato anche di modulo di trasmissione wireless) in maniera prolungata è utilizzare a proprio vantaggio le scatole di derivazione elettrica o l’interno delle prese; nel migliore dei casi si avrà anche la possibilità di connettere direttamente il dispositivo alla rete elettrica, così da avere autonomia illimitata.
Micro registratori in oggetti: esistono?
Una pratica sempreverde nel mondo della sorveglianza è quella del nascondere i microregistratori, le cimici ed i prodotti da spia all’interno di oggetti di uso comune.
Molte aziende producono registratori già integrati all’interno di oggetti più disparati, avendo cura di rendere più semplice la vita all’operatore permettendo l’estrazione del micro registratore in maniera intelligente. Penne, scarpe, occhiali, suppellettili da scrivania, mouse o prese eletrtiche sono soltanto alcuni esempi di oggetti con integrati dei micro registratori.
Chi dovrebbe acquistare prodotti come questi? I micro registratori integrati all’interno di oggetti di uso comune sono perfetti per gli utenti domestici con una scarsa manualità e che non corrono il rischio di subire operazioni di bonifica.