Quando si ha bisogno di catturare audio o video in una zona in maniera discreta la cosa migliore da fare è utilizzare uno strumento realizzato appositamente. In questo contesto le microspie ambientali rappresentano una delle soluzioni migliori da sfruttare, rappresentano la maniera migliore per poter ottenere informazioni attraverso flussi audio o flussi video.
In gergo le microspie ambientali vengono chiamate con il termine cimici e sono associate a investigatori privati, forze dell’ordine e operatori di sicurezza; in realtà anche una persona normale può sfruttare le microspie ambientali a proprio vantaggio, complice la varietà della proposta di questa tipologia di prodotti.
Non c’è bisogno di puntare per forza di cose a prodotti professionali: esistono microspie ambientali economiche in grado di risultare utili in particolari condizioni; se invece la situazione è più complicata è bene puntare su un dispositivo di alta qualità e piccolissime dimensioni, perfetto per essere nascosto all’interno di oggetti di uso comune.
Data la vastità del tema abbiamo deciso di rispondere alle domande più comuni sulle microspie ambientali, cercando di soddisfare tutte le curiosità sul tema facendo attenzione ai dettagli.
Quante tipologie di microspie ambientali esistono?
Le situazioni in cui l’utilizzo di una microspia può essere centrale sono molteplici: questa varietà ha generato anche una diversificazione importante dei prodotti.
Scegliere può essere difficile, per questo motivo è bene sapere quali sono le categorie in cui è più facile imbattersi quando si vuole acquistare una microspia ambientale per le proprie necessità.
Microspia radio
Questa tipologia di microspia, conosciuta anche con il nome di radiomicrofono, non è altro che un dispositivo in cui un microfono è collegato ad un micro trasmettitore radio.
Il microfono cattura e registra il flusso audio nella zona circostante alla microspia, usando poi il trasmettitore per inviare il segnale su una frequenza specifica; la qualità è elevata e l’affidabilità pressoché assoluta, complice anche l’anzianità delle tecnologie.
Microspia GSM
Condividono la struttura di base con le microspie radio, accoppiando un microfono ad un micro trasmettitore che utilizza la banda GSM per trasmettere il flusso audio.
Molto comuni nelle intercettazioni ambientali grazie alla loro capacità di far ascoltare conversazioni senza limiti alcuni di distanza e portata, sfruttando gli stessi canali di comunicazione dei normali telefoni cellulari.
Microspia 3G/4G
La struttura di base è la stessa delle microspie radio e GSM; a cambiare è però il modulo di comunicazione, legato stavolta alle tecnologie 3G o 4G.
Questo significa che questa tipologia di microspia può avere microfono e telecamera incorporata, usando poi il 4G per trasmettere il flusso video.
Microspia digitale
la microspia digitale ha la particolarità di avere un microprocessore integrato dedicato alla digitalizzazione del flusso audio; in questa maniera la stessa trasmissione del flusso audio avviene attraverso canali digitali.
Questa conversione permette di mantenere elevata la qualità dell’audio registrato, offrendo nel contempo un maggiore livello di sicurezza attraverso lo sfruttamento della crittografia.
La crittografia (importantissima al giorno d’oggi) rende la comunicazione più sicura, permettendo soltanto ad un ricevitore dotato della giusta chiave di decodifica, di far ascoltare il contenuto della registrazione.
Portata e ricezione delle microspie ambientali
Uno dei parametri più importanti da tenere in considerazione se si vuole acquistare una microspia ambientale è la sua portata, ovvero il raggio d’azione in cui è possibile ricevere il flusso audio.
Le microspie dotati di moduli radio, ad esempio, hanno spesso una portata limitata data dalla potenza del trasmettitore, tendenzialmente bassa.
Questo perché nella maggior parte dei casi una buona microspia deve funzionare senza alimentazione elettrica ed una bassa potenza del trasmettitore permette di prolungare la durata della batteria.
Le microspie radio, quindi, hanno un raggio d’azione che va dai 100 ai 500 metri, il tutto in base al contesto e agli ostacoli intorno ad esse.
Per cercare di limare questa problematica esiste una soluzione semplice da utilizzare: le antenne direzionali.
Collegando un antenna al ricevitore e direzionandola verso il trasmettitore è possibile ricevere il segnale da una distanza maggiore del normale, al netto di una qualità audio ridotta.
Fortunatamente le microspie ambientali che si appoggiano su moduli di comunicazione GSM o 3G/4G bypassano il problema della portata sfruttando le tecnologie per la comunicazione telefonica.
In questo caso l’unico elemento che fa da discrimine è la presenza di segnale telefonico, quest’ultimo variabile in base all’operatore scelto per la SIM inserita all’interno della microspia.
Quanto dura la batteria di una microspia ambientale?
Un altro parametro di fondamentale importanza di cui dover tenere conto quando si vuole acquistare una microspia ambientale è la durata della batteria.
Registrare suoni e trasmettere dati richiede elettricità e le dimensioni contenute di una microspia ambientale richiedono un certo livello di ottimizzazione di ogni singolo componente.
Una delle tattiche più utilizzate per massimizzare la durata della batteria è utilizzare la modalità VAS (Voice activation system) invece della modalità di registrazione continua.
Il funzionamento della modalità VAS è semplicissimo: all’interno della microspia è presente un sensore che, una volta captato un suono sopra un determinato quantitativo di decibel (personalizzabile dall’operatore) provvedere ad attivare microfono e sistema di trasmissione.
Differenze tra microspie ambientali occultate e non
Sul mercato esistono due grandi tipologie di microspie: quelle occultate e quelle da occultare.
Le microspie ambientali occultate sono microspie già posizionate dal produttore all’interno di oggetti di uso comune come penne, occhiali, accessori per il PC e così via.
Questa tipologia di microspie, in base alle dimensioni, può avere batterie ricaricabili, slot per le pile o avere batterie non ricaricabili.
Le microspie da occultare, invece, sono dispositivi di dimensioni più generose caratterizzati da un certo grado di potenza: microfoni sensibili e trasmettitori a lunga gittata sono all’ordine del giorno. L’alimentazione proviene nella maggioranza dei prodotti direttamente dalla rete elettrica o telefonica, in base alle specificità dei modelli scelti.
Meglio acquistare una microspia digitale o analogica?
Abbiamo visto che uno dei grandi fattori di discrimine tra le varie tipologie di microspie è il suo essere digitale o analogica. L’utilizzo di l’una o l’altra dipende dalla modalità di impiego e dalle finalità dell’operatore.
Le microspie ambientali di tipo analogico sono più semplici da impostare ed hanno costi abbordabili per qualsiasi tipo di portafogli. Questa combinazione di fattori le rende adatte anche ad un uso domestico.
Le microspie ambientali digitali sono il prodotto ideale per chi ha bisogno di essere al sicuro in qualsiasi situazione grazie all’ausilio della crittografia.
Questo elemento, insieme alla maggiore qualità audio, è ciò che fa lievitare il prezzo di tali prodotti rendendoli spesso fuori budget per gli utilizzi domestici.
Le microspie digitali sono comuni in ambienti professionali, spesso in mano ad agenzie governative, forze dell’ordine o investigatori privati.