Dopo gli scandali Anonymous e Nsa, la nuova minaccia alla nostra privacy digitale potrebbe arrivare da un tenero gattino. Nella specie, la spia si chiama War Kitteh ed è un collare per gatti che, mentre l’animale va in giro per la città, segnala al suo padrone quali sono le reti wireless più deboli e facili da violare. L’idea, tanto assurda da poter sembrare uno scherzo, è di un esperto di sicurezza americano ed è nata per sensibilizzare l’opinione pubblica sul problema della protezione della propria rete domestica. A pochi verrebbe in mente che un innocente animale possa essere una spietata spia.
Connessioni wifi non protette, i rischi.
Il collare per gatti è dotato di sensore GPS e di un sistema in grado di analizzare la sicurezza e livello di protezione delle reti wi-fi. I risultati vengono inviati a un computer o uno smartphone. Per quanto l’idea possa sembrare ridicola, i risultati fanno riflettere: delle 23 connessioni wireless scovate dal gatto nella prima sessione, quattro non erano protette da alcuna password, e altrettante utilizzavano lo standard di sicurezza WEP, molto più facile da decifrare rispetto al più diffuso standard WPA-2.
Lo scopo è far aprire gli occhi su gli alti rischi a cui si va incontro nell’utilizzo di reti wireless scarsamente protette. Si parla tanto di privacy, di proteggere le nostre vite sul web, si inorridisce dinanzi agli hackeraggi big e poi, però, non si ha l’accortezza di usare le protezioni minime per le nostre reti domestiche. Il tecnico americano che ha messo a punto il gatto-spia è al lavoro su un sistema ancora più piccolo e leggero, pensato per essere montato sul dorso di un uccello.
In commercio ci sono numerosi sistemi per crakkare, potenti e di facile utilizzo. Questi in genere sono utilizzati dalle forze dell’ordine, ma non è escluso che possano cadere nelle mani sbagliate. Tanto vale assicurarsi di essere al sicuro nelle reti wifi così come nelle conversazioni telefoniche. Le informazioni sono, ad oggi, il più grande potere nel mondo.