Telecamere piccole come un bottone incastonate sulla divisa dei poliziotti che svolgono servizio di ordine pubblico. Dispositivi appuntati sul petto per filmare quanto accade durante le manifestazioni, ma anche fuori e dentro gli stadi. Dopo le polemiche per gli scontri e le violenze durante cortei e partite di calcio, il Viminale ha deciso di consentire l’uso di registratori in grado di immortalare colpevoli e responsabilità.
La scelta prevede l’uso di 150 apparecchiature ad alta definizione. Saranno i capisquadra dei reparti mobili ad indossare la telecamera a bottone. Ognuno di loro sorveglierà su un gruppo di dieci agenti e questo vuol dire che le riprese riguarderanno almeno 1.500 uomini. Naturalmente il raggio d’azione sarà molto più ampio e in caso di situazioni critiche è previsto che il funzionario più vicino si posizioni nei pressi degli scontri. In questo modo sarà possibile documentare quanto sta accadendo con l’obbligo di riprendere che cosa fanno tutte le parti coinvolte e quindi anche con la possibilità che siano più telecamere a filmare la scena.
Una scelta dettata dalla necessità di assicurare l’ordine pubblico
L’idea è quella di partire con l’attività di ordine pubblico, per poi coinvolgere altri reparti, come ad esempio quello delle volanti in modo che gli agenti coinvolti possano filmare gli interventi effettuati. Gli apparecchi hanno una tecnologia digitale e inviano il materiale in un server protetto. Le registrazioni saranno a disposizione della magistratura in caso di incidenti o per l’accertamento di altri possibili reati sia da parte dei manifestanti sia dei poliziotti.
E’ stato uno dei maggiori sindacati di polizia, il primo a chiedere l’utilizzo delle telecamere. E per rafforzare la propria campagna ha distribuito ai poliziotti iscritti in Emilia Romagna circa ottocento spy pen, dispositivi che consentono di avere immagini e voci di quanto succede durante il servizio. Un’iniziativa inizialmente guardata con diffidenza dai vertici del Dipartimento e adesso fatta propria con strumentazioni più sofisticate e con una pianificazione mirata.
Le telecamere spia indossate dalla polizia, sono una garanzia per tutti
«Sbaglia chi pensa che la telecamera sia utilizzata soltanto a garanzia dei poliziotti. Poter documentare ciò che succede in strada è una forma di trasparenza soprattutto per i cittadini». Ha sentenziato il segretario sindacale. «Noi siamo convinti che le telecamere saranno un deterrente forte per ogni forma di violenza. Siamo certi che questa iniziativa consentirà a tutti di tornare a vedere le partite e partecipare alle manifestazioni nella massima tranquillità».