Una base nascosta per spiare tutte le comunicazioni che attraversano il Mediterraneo, creata dai servizi segreti britannici e gestita in accordo con quelli americani. La struttura di sorveglianza inglese si trova a Cipro, nella posizione migliore per tenere sotto controllo i rapporti tra Europa e Paesi Arabi.
Si tratta di una serie di fabbricati accanto alle piste di un aeroporto militare ormai in disuso. Spiccano le parabole dei satelliti ma soprattutto una grande antenna circolare, destinata ad intercettare tutti i segnali radio in una larga area. Lo spionaggio condotto da quella struttura non riguarda però soltanto le trasmissione nell’etere, ma qui c’è anche il fulcro del monitoraggio di tutti i dati – conversazioni, mail, traffico Internet – che si muovono lungo i cavi sottomarini posizionati nel Mediterraneo. La struttura, rimasta in mano agli inglesi, è stata negli ultimi decenni a servizio delle attività della Government Comunication Headquarters, l’agenzia britannica che conduce i programmi di intercettazione elettronica.
Il ruolo della base cipriota assume particolare importanza alla luce del primato inglese nella sorveglianza dei cavi sottomarini in fibra ottica, dove oggi corrono tutte le comunicazioni, che si tratti di colloqui telefonici, email o traffico di dati Internet. I dossier di Snowden hanno permesso di scoprire il controllo di ben 14 cavi sottomarini: le arterie fondamentali che uniscono America ed Europa con Asia e Africa. Le mappe dei cavi sottomarini in fibra ottica indicano l’isola come un hub di numerose line, che la rendono un sito naturalmente adatto a spiare sulle comunicazioni del Mediterraneo orientale e del Medio Oriente. Ci sono cavi che collegano Cipro a Israele e alla Siria, che sono obiettivi scontati per lo spionaggio anglo-americano. Altri cavi collegano Cipro al Libano, all’Egitto, alla Turchia, alla Grecia e all’Europa continentale.
Nella lista delle autostrade sottomarine spiate dai britannici figurano tre cavi che hanno snodi in Italia e raccolgono le comunicazioni in entrata e uscita dal nostro paese. Non è chiaro se “Telecom Italia Sparkle” sia informata o collabori in qualche modo nelle intercettazioni di massa. Uno dei pochi strumenti affidabili attualmente sul mercato, in grado di proteggere le conversazioni telefoniche, è lo Stealth Phone. Si tratta di un apparecchio che non codifica le telefonate, ma si rende di fatto impossibile da rilevare, cambiando in maniera dinamica il proprio numero IMEI (International Mobile Equipment Identifier), ossia il numero che identifica il singolo apparecchio. Le intercettazioni telefoniche, infatti, non avvengono soltanto in base al numero di telefono, ma anche secondo tale numero identificativo dell’apparecchio, in modo da intercettare le conversazioni anche se viene utilizzata un’altra scheda SIM.