Si susseguono nel web numerosi video che ritraggono autisti disattenti o del tutto addormentati alla guida di trasporti pubblici. Immagini drammatiche se si pensa all’alto numero di utenti che giornalmente viaggiano con i mezzi pubblici e che affidano la loro vita nelle mani di uno sconosciuto.
Una ricerca condotta dall’Automobile Club d’Italia ha stimato che tra il 15 ed il 40% degli incidenti più gravi sia imputabile al sonno o alla stanchezza, il più delle volte associato a concause come alcol, medicinali, pasto abbondante. Basta un attimo. Gli occhi si chiudono, la testa piomba sul manubrio mentre le mani che lo afferrano sono sempre più molli. Il “colpo di sonno” è responsabile dunque di circa un incidente su venti. La stanchezza è uno dei fattori più rilevanti per quanto riguarda la sicurezza, infatti non si dovrebbe guidare per più di due ore consecutive e bisognerebbe far seguire ogni periodo di guida da almeno 10 minuti di pausa e di riposo. Dormire poco porta a guidare in maniera più nervosa e veloce. E quindi la velocità potrebbe essere un’altra conseguenza della cattiva abitudine.
Un caffè, la radio accesa, una persona accanto o una breve sosta spesso non bastano. Esistono in commercio , dispositivi che si posizionano comodamente sopra all’orecchio. Nel caso in cui la testa si inclini per più di 15-20 gradi, inizia a produrre un forte suono che riporta il guidatore velocemente alla realtà. Un piccolo accorgimento che può salvare la propria vita e quella dei passeggeri. Lo strumento dovrebbe essere adottato non solo da privati, ma anche, e soprattutto, dagli amministratori delle società di trasporto. Un amministratore intelligente pone sempre la sicurezza al primo posto.