Si è già parlato in questo blog di insetti drone, insetti veri equipaggiati con microcamere spia e microfoni per fungere da microspie o insetti totalmente artificiali, in grado di svolgere queste stesse funzioni. Scarafaggi, api, mosconi, libellule, tutti insetti di una certa grandezza, quindi, anche perché per trasportare delle mini apparecchiature è richiesta una certa energia ed un certo sforzo, che magari altri insetti più piccoli non potrebbero sopportare, fino ad ora.
È stato creato al computer il modello di una zanzara drone che molto presto potremmo vedere volare nei nostri cieli a scopo di videosorveglianza aerea, e non solo: il modello, infatti, oltre ad avere mini telecamere e microfoni, sarebbe dotato anche di un ago in grado di pungere per prelevare campioni di DNA della persona prescelta, o per iniettare nel corpo della stessa dei sistemi che ne permettono la geolocalizzazione, micro RFID ( sistemi di identificazione a radiofrequenza).
Fantascienza? Non proprio se si considera, per esempio, che nel 2007, durante una protesta contro la guerra a Washington, Vanessa Alarcon, una delle attiviste, vide uno strano insetto volare, che sembrava una libellula, ma in realtà non lo era e, ancora, nel 2006, Flight International riportò che la CIA stava sviluppando dei micro UAV (unmanned aerial vehicle) già dagli anni ’70.
Molti quesiti sorgono riguardo agli utilizzi che si potranno fare di questi gioielli della tecnologia che, se da un lato rappresenteranno un grande passo in avanti per la difesa del paese, dall’altro potrebbero finire in mani sbagliate che, invece di utilizzarli per la sorveglianza aerea, potrebbero impiegarli per scopi meno nobili. E se la zanzara drone venisse utilizzata per iniettare veleni mortali senza che nessuno se ne accorga?