È un po’ come avere installato sui beni che si cedono in affitto una sorta di localizzatore GPS.
In realtà questa nuova tecnologia si chiama RFID, che sta per Radio Frequency Identification, ossia identificazione tramite frequenza radio. In sostanza stiamo parlando di microchips lavabili che si possono inserire in capi d’abbigliamento ed oggetti di ogni genere, per monitorarne i ritorni, nel caso in cui questi vengano dati in affitto.
Sono già utilizzati in alcuni hotel di Honolulu, Miami and Manhattan per prevenire il furto di asciugamani, di lenzuola o di altri oggetti dell’albergo e si stanno dimostrando davvero utili per lo scopo: i furti sono stati ridotti da 4000 a 750 dollari al mese, solo in una piscina di Honolulu.
Sono inoltre utilizzati anche per monitorare lo stato delle uniformi utilizzate in certe aziende. Il tag ID di abbigliamento è combinato con un numero ID personale per mostrare in tempo reale quale uniforme viene indossato da chi. Questo aiuta a ridurre il rischio di perdita e il furto delle divise in quanto il sistema RFID permette di determinare in maniera accurata chi è stato l’ultimo ad indossare quella particolare divisa.
Il sistema, inoltre, prevede l’installazione di appositi scanner in punti strategici, per determinare le entrate e le uscite. Il capo o oggetto che ha incorporato in sé il microchip può essere letto da oltre quattro metri di distanza e questo permette anche di leggere contemporaneamente più oggetti, senza effettuare il conteggio manuale.
Il chip non è altro che un’etichetta inferiore a 2,5 pollici di lunghezza e completamente flessibile, pesa solo 2 grammi (meno di 0,1 once). È resistente alle alte temperature di stiratura e può essere lavato più di 100 volte, senza effetti negativi per la sua capacità di scansione.
Questo sistema risulta, quindi, davvero utile per tutte quelle grandi società che danno a noleggio i propri beni, come gli alberghi o anche i negozi che fittano abiti da cerimonia o per occasioni particolari. Dall’altra faccia della medaglia, però, ci sono tutti coloro che mettono in dubbio un utilizzo allargato di questa tecnologia perché invaderebbe la privacy degli individui. Ciò che maggiormente inquieta è la paura di poter essere costantemente monitorati attraverso gli oggetti o i capi di abbigliamento che si indossano, anche una volta usciti dal negozio, un po’ come se si portasse con sé una microspia gsm con localizzatore gps. E, per quanto i produttori affermino che per ora il problema non esiste, in quanto le etichette sono utilizzate solo all’interno delle attività commerciali, sarebbe bene pensare anche agli sviluppi futuri. In fondo nessuno vorrebbe essere spiato e riconosciuto tramite il maglione appena acquistato!
Sarei interessato ad ottenere ulteriori informazioni in ordine a questo prodotto per conoscere nello specifico i dati tecnici oltre alla azienda che lo produce ed i suoi costi!
Rimango in attesa e frattanto porgo i miei più cordiali saluti!
Gent.le Andrea Alessandro, contattaci via email a [email protected] oppure telefona 080 43730893, ti forniremo la soluzione adatta a te!