Fino ad ora l’unico veicolo spaziale in grado di tornare sulla Terra, sia pure in maniera controllata, era lo Space Shuttle. In previsione del suo pensionamento il prossimo anno, US Air Force ha sviluppato il programma Boeing X-37, una serie di navette spaziali senza pilota riutilizzabili di nuova generazione. Nello scorso aprile, l’X-37B Orbital Test Vehicle (OTV) è stato lanciato da Cape Canaveral, per rientrare a terra pochi giorni fa, dopo oltre 220 giorni nello spazio, in maniera del tutto autonoma.
Gli obiettivi del progetto X-37B includono l’esplorazione spaziale, la riduzione dei rischi, e lo sviluppo concettuale di tecnologie spaziali riutilizzabili in missioni successive. Il veicolo è progettato per operare in orbita bassa, fino a 800 km di altezza e 28000 chilometri orari di velocità. Nonostante la sua riconoscibile somiglianza con lo Shuttle, l’X-37B è grande solo un quarto rispetto al suo predecessore, econ un peso inferiore grazie all’uso di strutture più leggere e di una nuova generazione di piastrelle molto più resistenti e durevoli rispetto a quelle utilizzate dallo Space Shuttle.
A bordo l’X-37B non ci sono parti idrauliche, con comandi di volo e freni ad azionamento elettromeccanico. Inoltre, tutti i componenti sono stati progettati per automatizzare tutte le funzioni dell’uscita dall’orbita e dell’atterraggio. Il successo della missione inaugurale dimostra che i veicoli spaziali senza equipaggio possono essere inviati in orbita e recuperati in modo sicuro. La lunga durata del volo di prova ha permesso di verificare la resistenza a lunghe operazioni e di comprendere gli effetti a lungo termine su tutti i componenti del sistema, per studiarne meglio la struttura e i possibili carichi futuri.
Questo passo potrebbe segnare l’inizio di una nuova era nell’esplorazione dello spazio, che già con il lancio del secondo veicolo nel 2011 potrebbe ricevere una significativa spinta in avanti.