L’ultima novità nel settore dei cosiddetti MAV (Micro Aerial Vehicles, ossia veicoli aerei in miniatura) viene questa volta dalla vecchia Europa, e più precisamente dalla Svizzera, dove uno studente della Ecole Polytechnique Federale di Losanna è al lavoro per sviluppare uno sciame di microtrasmettitori volanti in grado di volare in direzione di un punto di interesse, quale ad esempio la scena di un crimine o il luogo di un disastro naturale, e di posizionarsi su alberi o muri, in una posizione dalla quale possono facilmente riprendere immagini e trasmettere dati.
Tale risultato viene ottenuto grazie a dei piccoli pungiglioni, montati nella parte frontale del robot volante. Tali pungiglioni fanno parte di un piccolo modulo del peso di circa 4 grammi, che può essere applicato su pressoché qualsiasi veicolo di questo genere attualmente sul mercato.
Una volta che il microelicottero (o simili) raggiunge il suo obiettivo, queste estremità appuntite si conficcano sulla superficie, mantenendolo in posizione e consentendogli di iniziare il suo lavoro di ripresa o trasmissione.
Nella fase sperimentale, questo modulo viene usato su dei piccoli alianti, ma in futuro si prevede di utilizzarlo anche su robot alimentati a batteria. I pungiglioni possono facilmente penetrare all’interno di una superficie in legno, ma grazie alla loro resistenza sono adatti anche a pareti in cemento, il che li rende utili ad esempio per l’osservazione e la raccolta di dati ad esempio durante incendi in città, in aree non raggiungibili dai vigili del fuoco.
Una volta portata a termine la propria missione, un piccolo motore controllato a distanza permette ai pungiglioni di rientrare, ed al MAV di tornare alla base, pronto per essere riutilizzato per una nuova missione di ricognizione o raccolta informazioni e dati.