Un progetto della Southern Methodist University di Dallas, finanziato dal Ministero della Difesa americano, sta lavorando su una nuova tecnologia per fotocamere e telecamere in miniatura, che grazie alla sua alta risoluzione può identificare dei nemici anche all’interno di tunnel bui; tale tecnologia, chiamata Panoptes, viene anche usata come base per un sistema di identificazione tramite l’iride degli occhi, che può migliorare le procedure di sicurezza in luoghi sensibili quali ad esempio gli aeroporti.
Il nome Panoptes deriva dal mitologico gigante con 100 occhi, e ben si adatta a una tecnologia capace di produrre immagini di grande chiarezza ed alta definizione grazie a degli specchi elettromeccanici in miniatura (MEMS), collegati ad altri specchi in miniatura di forma paraboloidale, che vengono usati per effettuare uno zoom nella zona d’interesse.
L’obiettivo di questo progetto di ricerca è di produrre lenti in miniatura che possano essere montate sul casco di un soldato a decine o anche centinaia, collegate tra loro, e a loro volta collegate ad un computer che ne elabora le immagini restituendo un risultato di grande chiarezza, senza il peso di una lente più grande.
Inoltre, basandosi sempre sulla tecnologia Panoptes, i ricercatori stanno lavorando sul sistema Smart Iris, in grado di rilevare l’immagine dell’iride di una persona senza che essa debba fermarsi e posizionare l’occhio su un apposito scanner. Questo sistema potrebbe essere di grande utilità per proteggere obiettivi a rischio quali ad esempio un aeroporto: basta posizionarlo all’interno di una porta, o di un metal detector, e l’occhio del passeggero sarà analizzato rapidamente, senza destare sospetti e senza perdite di tempo, in modo da velocizzare le operazioni di filtraggio e di garantire l’accesso solo alle persone autorizzate.