La crescente automazione della tecnologia robotica sta portando sempre più verso sistemi dotati di una vera e propria intelligenza artificiale, in grado di svolgere i loro compiti in maniera indipendente, regolandosi in base alle condizioni dell’ambiente che li circonda. In ambienti estremi, occorre affidarsi a sistemi dotati di sensori che possano costituire una sorta di “sesto senso“, in grado di generare la giusta reazione agli stimoli esterni.
Tale serie di sensori, ispirato alle linee laterali, ovvero degli organi sensoriali usati da alcuni anfibi per orientarsi in acque limacciose, è stato montato su un robot subacqueo da parte di ricercatori della Technische Universitaet di Monaco di Baviera.
Le linee laterali, presenti solo in animali anfibi, servono per rilevare i movimenti nell’acqua circostante e reagire pertanto ad eventuali stimoli o pericoli esterni. Fornendo i robot subacquei di un sistema che possa svolgere le stesse funzioni, sarà pertanto possibile garantirne un funzionamento autonomo in acque profonde o durante operazioni di bonifica di tubazioni.
Il robot, chiamato Snookie, è dotato pertanto di un organo artificiale che, grazie ad una rete di microsensori termici piazzati sul corpo del robot stesso, è in grado di misurare i cambiamenti nel movimento e nella pressione dell’acqua circostante, con estrema precisione e con un consumo energetico ridottissimo.
In questo modo, Snookie è in grado di rilevare ostacoli e pericoli ad una distanza di circa 20-25 centimetri intorno a sé.
La sua lunghezza di 80 centimetri circa, con un diametro di circa 30, ne permette l’utilizzo non soltanto in acque aperte, ma anche all’interno di tubazioni, quali ad esempio quelle di un acquedotto, per individuare eventuali potenziali danni alla struttura ed intervenire in tempo.