Durante lo scorso mese di dicembre, all’International Electron Devices Meeting tenutosi a Baltimora, dei ricercatori belgi dell’IMEC, il più grande centro di ricerca in Europa nel campo della nanoelettronica e delle nanotecnologie, hanno presentato un piccolo sensore piezoelettrico che può captare energia dalle vibrazioni causate da pressione o movimento.
Grazie alle sue caratteristiche, tale sensore è in grado di generare abbastanza energia per poter raccogliere dati di vario tipo intorno a sé, e trasmetterli ogni 15 secondi verso una stazione ricevente.
I dati raccolti possono variare a seconda del tipo di equipaggiamento collegato: ad esempio, utilizzando questo sistema in coppia con un sensore per il rilevamento dell’inquinamento atmosferico, si possono raccogliere dati riguardo alla qualità dell’aria; in alternativa, utilizzandolo per alimentare una microspia GSM installata all’interno di un’automobile, si può ottenere energia dalle vibrazioni causate dal movimento dell’auto, ed utilizzare tale energia per trasmettere i risultati dell’intercettazione.
Il sensore presentato dai ricercatori dell’IMEC ha fornito 85 microwatt di potenza, una cifra record considerate le piccole dimensioni, usando una tecnologia di tipo MEMS, che aiuta a contenere al massimo i costi utilizzando nitrato di alluminio, un materiale che consente prestazioni fino a tre volte maggiori rispetto ai comuni materiali piezoelettrici quali lo zirconato di piombo.
Inoltre, la tecnologia MEMS consente di potenziare i circuiti integrati, permettendo di creare sistemi autonomi usando un solo chip. Durante i primi test, il sistema di raccolta di energia è stato collegato ad un piccolo sensore wireless di temperatura e sottoposto a vibrazioni. Il sensore è stato in grado di raccogliere i suoi dati, inviandoli poi ogni 15 secondi verso la stazione di raccolta.