Sembra una scena uscita da un film di spionaggio, invece è tutto vero! Grazie all’utilizzo di un raggio laser, le forze dell’ordine sono in grado di ascoltare le conversazioni che si svolgono all’interno di una stanza, senza trovarsi nelle immediate vicinanze e senza bisogno di installare microspie od altre apparecchiature di ascolto all’interno della stanza stessa, quindi operando in tutta sicurezza, ad una distanza di oltre un chilometro.
Come è possibile ascoltare le conversazioni a distanza? Grazie all’utilizzo di un microfono laser.
I microfoni laser sono basati, per l’appunto, su un raggio laser, emesso da un apposito trasmettitore, che viene puntato sul vetro di una finestra, o su qualsiasi oggetto nelle vicinanze delle persone le cui conversazioni si vogliano intercettare.
Il vetro (o l’oggetto su cui il raggio è puntato) vibra in maniera impercettibile, in risposta alla pressione causata dalle onde sonore della voce e dei suoni all’interno della stanza, ed il raggio laser riflesso dal vetro è modulato secondo tali vibrazioni.
Il raggio riflesso viene captato da un ricevitore posto alla giusta angolazione, il quale rileva queste modulazioni, e tramite esse ricostruisce i suoni e voci che hanno causato le vibrazioni sul vetro.
La microscopica differenza nella distanza coperta dal raggio laser in risposta a tali vibrazioni viene rilevata da un interferometro piazzato all’interno del ricevitore, che converte tali variazioni in segnali digitali che vengono poi interpretati come suoni.
Grazie a tutto questo, gli operatori delle forze dell’ordine saranno in grado di ascoltare le conversazioni di pericolosi criminali raccolti all’interno di una stanza, trovandosi ad una distanza di assoluta sicurezza che li protegge da qualsiasi rischio per la loro incolumità.
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